Il SailorMoonWorld.it intervista Nicola Ryan Carrassi

Ciao ragazzi,

oggi vi proponiamo un’intervista esclusiva a Nicola Ryan Carrassi, voce italiana di Seiya.

Prima di postarvela vogliamo cogliere l’occasione per ringraziare Nicola (qui trovate la sua pagina Facebook) per il tempo che ci ha dedicato.

Buona lettura.
  • SailorMoonWorld.it: è passato molto tempo da quando ha doppiato Seiya per l’ultima volta, che ricordi ha del personaggio e cosa le ha lasciato questa esperienza?
  • Nicola Ryan Carrassi: mi piacque da subito Seiya, aveva portato confusione nella storia d’amore tra Marzio e Bunny, prendendo un posto nel cuore di quest’ultima. Ad un certo punto, anche mentre adattavo, sembrava davvero che da un giorno all’altro sarebbe sbocciato l’amore... Seguivo questo romanzo da spettatore, adattatore e doppiatore... Mi appassionò completamente, e vissi intensamente molte scene che ancora ricordo (come la chiacchierata sulla ruota panoramica ^=^). E chissà che un giorno la loro storia d’amore non si riscriva e prenda risvolti differenti... Poi, interpretare anche un cantante, ballerino ed attore (ricordate la puntata del musical? ;)) avendo anche l’opportunità e la fortuna di scrivere i testi delle canzoni, per poi cantarle nella serie, fu vivere un vero sogno ad occhi aperti! Seiya aveva tutta quella complessità, la vitalità, la personalità che forse, nell’ultimo periodo, erano mancate a Marzio (che diciamolo, è il classicobravo ragazzo, e per questo, a volte, un po’ noioso... ohi ohi qui le Marzio Girls mi uccideranno XD). Ricordo che fu un po’ difficile per me interpretare le prime sceneserie con voce profonda... Mi facevano sempre fare bambini, pupazzi, animali, etc. e Seiya doveva essere “figo... Un giorno in sala mi dissi “non ce la farò mai... questo è un bonazzo pieno di fascino... finirò per dargli la voce di un cretino!!!”... Così, terminato il turno, tornai nel mio ufficio, dove adattavo e seguivo la supervisione di tutte le altre serie in doppiaggio. Misi su la cassetta dell’episodio di Sailor Moon e mi esercitai nel mio “sarai sempre la mia testolina buffa!!”... Fu un fallimento. Insomma, niente è più sbagliato che mettersi davanti allo specchio a studiare le proprie espressioni o un sorriso... Si finisce per essere falsi e anche con l’assumere atteggiamenti da bimbominchia (ahahah perdonatemi l’espressione, ma rende bene l’idea). Come l’ho risolta, quindi? Beh, con un vecchio metodo degli attori. Non ho provato a fare “l’innamorato... Mi sono innamorato (e in quel periodo lo ero veramente!!!) e così mi sono lasciato andare, e come Seiya, ho sempre parlato con il cuore, mettendoci tutto me stesso e vivendo ogni sua singola emozione come vivevo in quello stesso periodo le mie!
  • SMW.it: l’anime di Sailor Moon è considerato una pietra miliare dell’animazione giapponese, cosa si prova quindi nel sapere di aver contribuito al successo di questa produzione?
  • NRC: è stato un onore lavorare ad una produzione come questa. Io ho iniziato ad occuparmene, prima che come doppiatore, come responsabile di edizione a partire dalla fine della terza serie. La quarta, “Sailor Moon E Il Mistero Dei Sogni, è stata un terreno molto duro: arrivavano decine di richieste da parte di Alessandra Valeri Manera per evitare che Sailor Moon creasse problemi con il Moige o con altre associazioni di genitori o psicologi (che rompiscatole, mi chiedevo “ma non hanno altro da fare questi babbioni che stare a guardare un cartone animato e dire stupidaggini?”). Lavorare alla quinta, poi, come adattamento e supervisione, è stato come andare sulle montagne russe! In quegli anni venni messo a contatto con la Toei Animation, ed ebbi modo di lavorare con gli sceneggiatori e lo staff di regia delle serie: un’esperienza splendida, che mi ha insegnato molto. I giapponesi chiedevano sempre “come possiamo fare perché Sailor Moon piaccia al maggior numero di spettatori, senza offendere nessuno?”. Se ci pensate, e conoscete bene la mentalità giapponese, questo non dovrebbe suonarvi strano. Le loro priorità sono il lavoro di squadra e il rispetto di tutti, soprattutto capendo che la loro cultura è molto diversa dalla nostra.
  • SMW.it: lo show, dopo anni di oblio, è recentemente tornato sugli schermi televisivi di numerosi stati. Nonostante la prolungata assenza, il fandom di Sailor Moon è oltremodo attivo. La serie ha infatti numerosissimi estimatori a livello globale e raccoglie sempre nuovi consensi, la sorprende questo?
  • NRC: assolutamente no. Sailor Moon rimarrà nella storia come Goldrake, Georgie, Creamy, Lady Oscar. Sono quelle rivoluzioni che segnano determinati periodi e lasciano un segno permanente e meraviglioso nel cuore. Pietre miliari. Un classico che farà ricordare a molti la propria infanzia per tanto, tantissimo tempo. Con il passare degli anni, scene, personaggi e dialoghi si cristallizzano nei nostri ricordi, e possiamo richiamarli alla memoria ogni volta che vogliamo, tuffandoci in un mondo parallelo che fa sognare. Chi non capisce il messaggio contenuto in questa storia incredibile, non potrà mai capire completamente valori come l’amicizia, l’amore, la lealtà, la difesa dei più deboli... In Sailor Moon ci sono tantissimi messaggi che arrivano dritti al cuore, se si sanno ascoltare. Resta in ogni caso la serie meno trasmessa e più interrotta della storia di Mediaset. Forse perché non riuscivano mai a raccapezzarsi tra edizioni integrali, parziali, rimontate, etc.!!!
  • SMW.it: lo svolgimento dell’opera è caratterizzato dall’alternarsi (spesso rapido) di scene molto ironiche e di altre seriose e commoventi. Come ha cercato di rendere al meglio questi repentini cambi di mood?
  • NRC: per me è stato normale. Sono così nella vita! In più, da amante delle serie giapponesi, conosco molto bene la mimica e il suono delle voci originali, le espressioni idiomatiche, etc.... Tanto che discussi molto con il direttore del doppiaggio, Federico Danti, che spesso ci dirigeva come se doppiassimo un film. Assolutamente d’accordo su alcune scene, ma su altre sentivo di dover seguire ed aderire al personaggio, a quello che faceva in originale... Trovarmi solo con un asciugamano intorno alla vita davanti a tutti, non ha avuto prezzo!!!
  • SMW.it: c’è un episodio/avvenimento particolare all’interno della serie che le è rimasto particolarmente impresso?
  • NRC: l’ultimo episodio della quinta serie. L’ho vissuto in modo particolare perché Mediaset non voleva trasmetterlo, e fui io a convincerli a darmi carta bianca tra adattamento e montaggio, così che mi dessero la possibilità di renderlo trasmissibile. Non l’avrebbero mai mandato in onda! Purtroppo dovevamo scegliere: lasciare tronca la storia al penultimo episodio, oppure “sistemare l’ultimo senza le scene che Mediaset non poteva mandare in onda per colpa del pressing che le associazioni dei genitori, e psicologhe come Vera Slepoji, da mesi creavano intorno a “Petali Di Stelle Per Sailor Moon. Ho detestato dover togliere delle scene o ingrandire il viso di Bunny quando volava nel cielo. Fu una cosa stupida, ma necessaria: sarebbero arrivate multe e denunce, e questo l’ufficio legale della rete non poteva permetterlo, per questo aveva decretato la chiusura della serie con il penultimo episodio. Fatta questa premessa, sicuramente una grande emozione l’ho provata a scrivere le parole italiane della canzone originale Sailor Star, che poi cantammo in sala io, Simone DAndrea e Nadia Biondini. Per la verità, scrivere tutti i testi delle canzoni, quelle dei Three Lights, ma anche quella di Marta e di molti altri brani contenuti nelle cinque serie mi ha dato grande gioia. La canzone di Chibiusa, ancora oggi, mi fa venire i brividi: scrissi le parole in una notte di inverno, mentre fuori dalla finestra scendeva la neve! I film sono tutti nel mio cuore, soprattutto: “Il Primo Amore Di Amy, “La Storia Di Bunny... quello del vampiro... Arrivarono all’ultimo ed io uno al giorno, li tradussi, adattai e diressi al doppiaggio in meno di 48 ore, così da poter andare in onda... Che corsa!!! Bella però!
  • SMW.it: come si è avvicinato al mondo del doppiaggio?
  • NRC: ho debuttato la prima volta su un palcoscenico all’età di 14 anni, come attore di teatro e come cantante di sigle di cartoni animati. A 18 ho cominciato a firmare una rubrica fissa su un quotidiano, rispondendo alle domande dei bambini, e allo stesso tempo ho condotto trasmissioni TV di cui ero anche autore. Poi, con il mio arrivo a Telepiù Bambini è iniziata la mia avventura sulle reti satellitari e nel ‘91 come braccio destro di Alessandra Valeri Manera, capostruttura delle Reti Mediaset, allora Fininvest, quella sui circuiti nazionali. E pensare che, quando sono arrivato a Milano, per mantenermi ho fatto di tutto: il baby sitter, il cameriere, il grafico, il pittore di scenografie, la comparsa... il mio sogno era lavorare con la Signora Valeri Manera ed alla fine ce l’ho fatta. In realtà non ho mai desiderato fare il doppiatore... Volevo condurre Bim Bum Bam!!! Valeri Manera è stata guida ed ispirazione: fu lei a dirmi di fare esperienza nel doppiaggio, per poi darmi la responsabilità di curarle le serie scegliendo titoli, voci, supervisionando il tutto come fossi lei. Le ho scritto una lettera la prima volta a dieci anni, e ho continuato a desiderare di lavorare con lei sino a quando il mio sogno si è avverato. Sia prima, che dopo, quando mi prese al suo fianco, ho dovuto lavorare il doppio rispetto agli altri: non avevo sponsor o padrini, insomma raccomandazioni. Per questo, se e quando ho sbagliato, a salvarmi è stata la qualità del mio lavoro. È stata una scuola dura, faticosa, ma anche un percorso ricco di esperienze e soddisfazioni. Mi porto dietro la lunga esperienza a capo della localizzazione delle edizioni italiane, il lavoro a stretto contatto con le aziende sia europee che nipponiche. Insomma, quando riesci a lavorare con la numero uno della fascia ragazzi mondiale, resistendo al tuo posto 10 anni, poi è tutto in discesa. O comunque, hai fatto tanta gavetta ed esperienza che non ti ammazza più nessuno! Comunque, ad un certo punto tutto è finito. Alessandra decise di lasciare Mediaset, e io ero già in parte stato spostato in un’altra azienda con un ruolo manageriale. Alessandra mi propose di seguire la struttura redazionale di Bim Bum Bam Manga, ma proprio in quell’occasione, dopo un ennesimo scontro con la proprietà, la produzione fu abbandonata e Valeri Manera decise di lasciare il gruppo Mediaset. Ho avuto qualche contatto con chi è arrivato dopo, ma la nuova struttura non mi era congeniale: senza Alessandra non aveva più senso. Fui chiamato da Giuseppe Mascitelli a ricoprire il ruolo di direttore marketing e creativo della nascente Alboran, all’interno della quale creammo progetti dalle grandi intuizioni, che anticiparono i concetti alla base di fenomeni successivi come YouTube e Facebook. In quel periodo continuai a frequentare i mercati internazionali come l’American Film Market e le edizioni del MIPCOM e MIPTV. Ho avuto modo di lavorare ai progetti di molte serie, e di portarle in Italia: parlo di “Pukka, “Pokemon, e “Hello Kitty. In uno di questi viaggi si è concretizzata per me l’opportunità di lavorare al progettoSunset Beach, il primo daytime di Aaron Spelling. Successivamente mi è stata affidata l’area junior dell’AC Milan, ho sviluppato il mio “Cartoni & TVuscendo nei negozi con un libro dedicato alla mia esperienza lavorativa ed alla storia dell’animazione giapponese.
  • SMW.it: a quale personaggio da lei doppiato nel corso della sua carriera è più legato?
  • NRC: Ataru Moroboshi è stato sicuramente quello più vicino alle mie corde: pazzo, scriteriato, creativamente dissacrante. Mi ricordo addirittura che nella scena di uno dei film gli feci canticchiare il motivetto della storica sigla: fu divertentissimo. Brock in Pokèmon è stata una grande soddisfazione, fui scelto direttamente da Andrea Romano, responsabile del doppiaggio per Warner Bros, e quando dovetti lasciare la serie, perché chiamato a coprire un ruolo dirigenziale nell’allora appena nata Alboran, sia alla Warner prima, che alla Disney poi, non vollero perdermi. Nei film distribuiti al cinema e in home video, infatti, continuai a rimanere la voce ufficiale di Brock per molti anni. È indubbio che sono molto affezionato anche ad altri ruoli, come i protagonisti di “Batman Of The Future, “Power Rangers e “Alé Oh Oh. Ricordo poi molto bene, e con affetto, personaggi come Max in “Beyblade e Ub in “Dragon Ball. William in “Piccoli Problemi Di  Cuore, Oliver in “Rossana e Genta in “Detective Conan hanno dato sfogo al carattere allegro e divertente che mi piace dare ai personaggi con voci improbabili e non proprio “da manuale. Un po’ come ho fatto quando ho prestato la mia voce al telefono di casa del “Dott. Slump & Arale!!
  • SMW.it: che consigli vorrebbe dare a chi vuole intraprendere il suo stesso mestiere?
  • NRC: essere golosi di informazioni, di esperienze. Tutto quello che leggerete, ascolterete, imparerete farà parte dei vostri strumenti per realizzare e tenere vivi i vostri sogni. Troppo spesso vedo gente di talento chiusa tra incertezza e presunzione. O ci si sente fatti e finiti, detentori del “sapere” e quindi non desiderosi di apprendere e di ampliare conoscenze ed intraprendere attività; oppure intenti a seguire il gruppo, la moda, il capobranco, incapaci di mettere al primo posto se stessi, i veri gusti ed aspirazioni. Non ho la ricetta della felicità: forse non ce l’ha nessuno, proprio perché la vera felicità è diversa da fama e ricchezza. L’importante è fare ciò che si desidera quando e come si vuole, sapere che cercheremo sempre di prendere la miglior decisione per quello che sono i nostri attuali mezzi, non vergognarsi o avere timore di ciò che si è né di ciò che si desidera essere. Andate fieri della vostra unicità. Coltivate i vostri sogni, senza pensare alle invidie (che nascono sempre dall’insicurezza altrui), alle critiche (che nascono dalla paura degli altri di avere il coraggio di essere se stessi), agli ostacoli. I sogni possono diventare realtà mettendo in pratica piccoli trucchi: non c’è solo un modo, o soltanto una strada da percorrere per ottenere ciò che si vuole. Bisogna essere creativi, grintosi, non mollare mai, e non pensare che scendere a compromessi o prendere scorciatoie sia la soluzione giusta. Infangheremmo la purezza dei sogni meravigliosi.
  • SMW.it: grazie di cuore per il tempo che ci ha dedicato Nicola, vuole salutare i suoi fan?
  • NRC: vorrei salutarli con le stesse parole che ho utilizzato in conclusione di serie, quando abbiamo inciso l’ultimo episodio in occasione dell’uscita del CD (introvabile, ma l’ho recuperato per voi! Link). Vorrei salutarli con la canzone di Chibiusa, che ci ricorda quanto siano importanti i sogni (link). Vorrei poi salutarli facendo scorrere nei loro occhi i mille, meravigliosi momenti di una storia che nessuno di noi dimenticherà mai... “Un sogno meraviglioso non svanisce mai, va oltre il tempo, oltre l’eternità. Arrivederci testoline buffe.
Ma non è finita qui! Ecco un esclusivo messaggio audio in cui il doppiatore saluta affettuosamente i suoi fan e tutti gli utenti e amici del SailorMoonWorld.it!


Intervista Nicola Ryan Carrassi

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